Progetti infrastrutturali ad alta sostenibilità ambientale per proteggere il territorio

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L’Università di Catania accanto a Webuild in Sicilia nella linea ferroviaria ad alta capacità Bicocca-Catenanuova

15 dicembre 2020 – Verificare l’impatto del cantiere sul territorio è essenziale per portare a termine una grande opera realmente sostenibile. E proprio la preservazione di questo equilibrio tra infrastruttura e natura è al centro della realizzazione della Bicocca-Catenanuova, la tratta della nuova alta capacità ferroviaria che collegherà Palermo a Catania.

Nell’opera realizzata dal Gruppo Webuild, in partnership con 193 aziende tra fornitori e subfornitori, un ruolo decisivo è quello del CSEI, il Centro Studi di Economia applicata all’Ingegneria (CSEI – Catania), di cui è socia l’Università di Catania, forte di una esperienza decennale in studi di tipo ambientale.

«La nostra attività all’interno del cantiere – spiega la professoressa Simona Consoli, referente del CSEI per il progetto – riguarda l’applicazione di tecniche di telerilevamento che utilizzano immagini satellitari ad alta risoluzione. Lo scopo è quello di mappare l’area di pertinenza interessata dallo scavo del raddoppio ferroviario e le caratteristiche vegetative delle colture interessate dalle lavorazioni e dall’infrastruttura».

Un monitoraggio tecnicamente all’avanguardia portato avanti prima, durante e al termine dei lavori da un team di ricercatori e agronomi altamente qualificati che, sia da remoto che in situ, studiano l’evoluzione del paesaggio interessato dal cantiere. Un ruolo prezioso perché questo tipo di lavori può determinare modifiche dal punto di vista vegetativo e produttivo delle piantagioni e coltivazioni presenti sul territorio della piana di Catania, principalmente agrumi, colture ad alto reddito per la regione Sicilia.

«Quello che facciamo – precisa la professoressa Consoli – è analizzare lo stato di benessere delle colture di agrumi, soprattutto in quei siti del cantiere nei quali si attuano interventi potenzialmente ad impatto sul contesto agricolo. Le tecniche di telerilevamento da satellite utilizzate consentono di seguire il progredire delle operazioni di cantiere, così da valutare le caratteristiche della vegetazione limitrofa e confrontarle con le condizioni della vegetazione stessa allo “stato zero”, cioè in una fase preesistente alla presenza del cantiere».

I primi risultati ottenuti mostrano che, nonostante l’importanza dell’opera sul territorio in termini di operazioni di cantiere, le caratteristiche della vegetazione sono inalterate, a riprova dell’efficacia dei criteri di sostenibilità ambientale attuati nel corso della realizzazione dell’opera. Il monitoraggio continuerà fino al termine del cantiere e consentirà l’identificazione in tempo reale di eventuali condizioni che possano inficiare le caratteristiche fisiologiche, produttive e qualitative delle colture agrumicole.

Le analisi e i dati rilevati dal CSEI sono fruibili da parte del committente attraverso la predisposizione di un Sistema Informativo Territoriale (SIT) in cui è inserito il progetto del raddoppio ferroviario, l’evoluzione e la mappatura degli indici di vegetazione, monitorati costantemente. Al fine di mantenere le informazioni sempre aggiornate occorre un lavoro sinergico tra le attività di osservazione da remoto e le attività di monitoraggio in situ, così da eseguire la validazione delle informazioni satellitari. Il monitoraggio in situ è condotto da un gruppo di agronomi che si occupano di tale verifica.

«Ritengo che l’applicazione di tecniche da remoto per l’osservazione del territorio – conclude la professoressa Consoli – sia fondamentale e abbia molte potenzialità in contesti non solo agricoli ma anche urbani e industriali, perché permette il monitoraggio continuo dell’evoluzione di un certo fenomeno fisico sul territorio e consente anche di confrontare questa evoluzione con la condizione ante operam. Questo monitoraggio è proprio quello che è in atto nel contesto della Bicocca-Catenanuova, nel quale la condizione ante operam degli agrumeti limitrofi all’infrastruttura verrà messa a confronto con lo stato della vegetazione nelle diverse fasi del cantiere, fino alla sua conclusione».

Martina Trecca

Redazione
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